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OMOLOGAZIONI MOTO IN ATTESA DELL’EURO 5

OMOLOGAZIONI MOTO IN ATTESA DELL’EURO 5

Al momento, come ben sapete, siamo all’Euro 4.

Un traguardo che ha rappresentato un grande passo avanti rispetto all’inquinamento prodotto in passato dalle due ruote… anche se la vera svolta è legata alle novità che saranno introdotte dall’Euro 5.

I divieti di circolazione nei centri cittadini dovuti all’inquinamento veicolare, per un certo tempo limitati alle 4 ruote (le diesel immatricolate EURO 3 sono a rischio da tempo e ad esse si stanno aggiungendo le EURO 4) si allargano un po’ alla volta anche a moto e ciclomotori e di conseguenza chi oggi si rivolge al mercato dell’usato dovrà porre sempre maggiore attenzione a questo aspetto.

DA EURO “0” A EURO 4:

La normativa che modificò la “terra di nessuno”, oggi comunemente chiamata Euro 0,  venne introdotta a metà 1999. I veicoli immatricolati dal 17 giugno di quell’anno fino alla fine del 2002 vengono considerati EURO 1.

EURO 2 arrivò con le moto immatricolate dal 1° aprile 2003 e con i ciclomotori messi sul mercato dal 17 giugno del 2002.

Lo step successivo, EURO 3, riguardò tutte le categorie due ruote a motore immatricolate dal 1° gennaio 2006. Questa normativa, una vera rivoluzione, spostò in avanti di ben 10 anni l’introduzione della EURO 4, che entrò  in vigore nel 2016 in due step successivi: prima le moto e poi i ciclomotori.

EURO 5

La data della sua introduzione è stata oggetto di discussione fino a inizio 2019.

Al regolamento quadro stilato addirittura nel 2013 (insieme a quello dell’ EURO 4) sono seguiti molti emendamenti che hanno spostato in avanti l’introduzione della nuova normativa, nella sua totalità  addirittura nel 2024, ma un primo step (chiamato “light”) sarà attuativo dal 1° gennaio 2020.

LE NOVITA’ DELLA NUOVA NORMATIVA

L’EURO 5 “full” non si limiterà ad abbassare ulteriormente i valori legati alle emissioni nocive (che passeranno a 1 g/km per quanto riguarda l’anidride carbonica, 0,1 g per gli idrocarburi incombusti e 0,06 g per l’ossido di azoto). La normativa imporrà limiti anche sull’emissione delle polveri sottili, che non dovranno superare lo 0,0045 g/km.

Emissioni zero a livello del basamento motore è un altro requisito indicato dalla normativa, alla quale si aggiunge una prova di impatto ambientale in funzione della durata motore (che verrà testato per ben 35mila km).

L’EURO 5 lavorerà più in sinergia con la diagnostica di bordo, in particolare su sensori e attuatori, per monitorare costantemente i valori lungo il processo che dal motore allo scarico attraverso il catalizzatore.

L’aumento dei costi di produzioni per rientrare nei parametri richiesti, porterà quasi sicuramente a un  sensibile ritocco dei listini.

In foto le nuove Yamaha YZF-R1 e YZF-R1M 2020, con motore omologato Euro 5.

euro5

sofia@givipeople.com Sofia ama la musica e le moto. La prima la pratica, le seconde si accontenta di guardarle sulle riviste di settore e di utilizzarne il sellino posteriore. Grande fan della MotoGP, in attesa di capire cosa fare da grande aggiunge un tocco di femminilità al blog.

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