CODICE STRADALE: una riforma in arrivo?
Da qualche tempo il Governo sta lavorando sul provvedimento che potrebbe modificare il Codice della Strada e che coinvolgerebbe anche chi si muove su due ruote, aprendo le autostrade a 125 e a mezzi elettrici sopra gli 11 kW.
La riforma del Codice Stradale è composta di 9 articoli, unificati nel testo definitivo steso agli inizi di giugno. I provvedimenti che attendono l’approvazione di Camera e Senato sono numerosi e molti di essi coinvolgono da vicino chi viaggia in moto e scooter (e non soltanto).
Attesa da molti (se ne parla da tempo), l’apertura di autostrade e tangenziali a veicoli sopra i 120 cc sarebbe senza dubbio il cambiamento di portata maggiore (siamo l’unico Paese europeo che vieta l’utilizzo dell’autostrada ai 125cc).
Alla guida di mezzi con queste caratteristiche solamente maggiorenni in possesso di patente A, B (o superiore), oppure A1 o B1, da almeno 2 anni.
Altro importante provvedimento sarebbe quello di affidare la definizione di “utenti deboli”, oltre che a pedoni e ciclisti, anche a chi guida un motociclo. Questo termine garantisce maggiori tutele agli utenti della strada più esposti a pericoli.
Anche i veicoli elettrici, che ultimamente stanno ottenendo più attenzione e “credito”, sono coinvolti nella riforma: i mezzi sopra gli 11 kW potrebbero infatti iniziare a viaggiare liberamente in autostrada e nelle aree Ztl.
Non sono esclusi nemmeno i cosiddetti veicoli “a spinta” come monopattini, skateboard e pattini, a cui sarà consentito di circolare nelle aree pedonali.
Passando al capitolo “sanzioni”, se le norme verranno approvate, verrà semplificato l’apparato burocratico grazie alla possibilità di ricevere la multa direttamente sul proprio indirizzo PEC, indicato al momento dell’immatricolazione.
Saranno inoltre più severe le sanzioni pecuniarie per chi utilizza smartphone o tablet alla guida, oltre al possibile ritiro della patente da 7 giorni a 2 mesi.
Difficile indicare una tempistica perché le normative entrino in vigore, non resta che attendere l’iter parlamentare.
